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lunedì 3 febbraio 2014

San Biagio, benedizione della gola.


Oggi è San Biagio, il Vescovo e Martire protettore della gola, una festa tanto cara alla pietà popolare per via della benedizione del pane e della gola.

La benedizione si impartisce al temine della Messa o in una celebrazione adatta, con due candele benedette nella festa della Presentazione al Tempio, legate insieme da un nastro rosso a forna di X. Il sacerdote, rivestito dei sacri paramenti, si porta presso i fedeli, poggia le candele sotto il mento e pronuncia la formula di benedizione, quindi traccia un segno di croce sul fedele.

Qui di seguito il formulario tratto dal Benedizionale (nn.1928-1945) per una celebrazione liturgica della benedizione.

INIZIO
1928. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.

SALUTO
1929. Il ministro, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio, autore della vita
e dispensatore di ogni bene,
sia con tutti voi.

R.
 E con il tuo spirito.  
o in un altro modo adatto.

MONIZIONE INTRODUTTIVA

1930. 
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:
Dio, nostro Padre, non abbandona i suoi figli e invita tutti a pregare e operare, perché in ogni situazione non manchi mai la fiducia nella sua provvidenza e i
senso cristiano della speranza.

LETTURA DELLA PAROLA DI DIO


1931. 
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura o un altro particolarmente adatto alla circostanza.
Lc 11,5-13
Chiedete e vi sarà dato.
Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a
 chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? Se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

1932.
 
Oppure (per esteso vedi a p. 914 ss.):

Is 40, 28-31

Quanti sperano nel Signore riacquistano forza.


Is 63,16-17; 64,3-4.6-7

Tu, Signore, sei nostro padre.


Rm 7,18-25

Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?


Rm 8,31-35.37-39

Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?


2 Cor 12,7-10

Ti basta la mia grazia.


Ap 21,1-7

Non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno.
Mt 11,25-30
Venite a me, voi tutti che siete affaticati.


Mc 4,35-41

Perché siete paurosi? Non avete ancora fede.



RESPONSORIO


1933. 
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 993 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 24 (25), 1-3 4-5 8-9R. Chi spera in te, Signore, non resta deluso.
Sal 33 (34), 2-3 4-5 6-7 10-11
R. Il Signore è con noi nell' ora della prova.
Sal 54 (55), 5-6 13 14-15 17-18 23
R. Mi affido al Signore: mai sarò deluso.
Sal 102 (103), 1-2 3-4 11-12 13-14 17-18
  R. Il Signore ha pietà del suo popolo.

BREVE ESORTAZIONE
1934. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.

PREGHIERA DEI FEDELI

1935. 
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.


P
reghiamo Dio onnipotente, perché ci sostenga e ci illumini nella salute e nella malattia, nella gioia e nel dolore e in ogni momento della nostra quotidiana fatica.


R.
 Dio, fonte di consolazione, ascoltaci.

Per tutti i figli di Dio che godono buona salute,
perché facciano un uso saggio e generoso
di questo prezioso dono, preghiamo. 
R.
Per quanti vivono nella trepidazione
e nell'incertezza del futuro,
perché acquistino coraggio e fiducia, preghiamo. 
R.
Per i deboli e i malati,
perché ricuperino vigore e salute, preghiamo. 
R.

Per i fanciulli, i giovani, gli anziani gravemente infermi,
perché avvertano accanto a sé la presenza di Cristo,
medico e fratello nel dolore, preghiamo. 
R.
Per tutti quelli che si dedicano al servizio dei malati,
perché siano efficaci collaboratori
della scienza e della Provvidenza, preghiamo. 
R.
Per noi qui presenti,
perché il Signore ci dia un segno
della sua misericordia, preghiamo. 
R.
_____________________________________________________

1936. Quando si omettono le in vocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

P
reghiamo.


Tutti pregano per qualche momento in silenzio
.

_____________________________________________________


Segue la preghiera del Signore:

Padre nostro.



PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1937. 
Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Noi ti rendiamo grazie, Dio onnipotente,
che hai creato l'uomo per la gioia e la vita immortale,
e con l'opera redentrice del tuo Figlio
lo hai liberato dalla schiavitù del peccato,

radice di ogni male.

Tu ci doni la certezza
che un giorno sarà asciugata ogni lacrima
e ricompensata ogni fatica sostenuta per tuo amore.

Benedici i tuoi figli,
che nella piena adesione alla tua volontà

ti invocano mediante l'intercessione di San Biagio,

perché,
liberati dal male di gola,

e confermati dalla grazia del tuo Spirito,
glorifichino in parole e opere il tuo santo nome.

Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1938. 
Quindi il ministro, secondo le consuetudini locali, traccia un segno di croce sui presenti (cfr n. 1592
) pronunciando la formula seguente:
Il Signore misericordioso,
per intercessione di San Biagio

[
, nostro patrono],
vi conceda la salute del corpo e la consolazione dello spirito.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio 
X e
 Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.

1939. 
I fedeli poi si possono portare vicino all' altare; il ministro si avvicina a ciascuno con la reliquia (cfr n. 1592
) o un altro segno di benedizione,  ad es. per san Biagio mette due candele in forma di croce sotto il mento alla gola di ciascuno secondo le consuetudini locali.

1940. 
Nel frattempo si può eseguire un canto corale adatto.

 
2. Rito della benedizione unito alla Messa
nel giorno della festa

1941. Per la Messa si usa il formulario della festa o della memo­ria con le letture proprie o del Comune indicate nel Lezionario dei Santi.

1942. 
La Preghiera dei fedeli si svolge come di consueto. È opportuno inserirvi alcune invocazioni tra quelle indicate al n.1935 
o altre simili.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1943. 
Terminata l'orazione dopo la Comunione, il sacerdote celebrante invita i presenti a lodare e invocare il Signore con una particolare preghiera di benedizione. Quindi tenendo le mani stese sul popolo dice:
Noi ti rendiamo grazie, Dio onnipotente,
che hai creato l'uomo per la gioia e la vita immortale,
e con l'opera redentrice del tuo Figlio
lo hai liberato dalla schiavitù del peccato,
radice di ogni male.

Tu ci doni la certezza
che un giorno sarà asciugata ogni lacrima
e ricompensata ogni fatica sostenuta per tuo amore.

Benedici i tuoi figli,
che nella piena adesione alla tua volontà
ti invocano mediante l'intercessione di San Biagio,

perché, preservati 
dal male di gola,
e confermati nella grazia del tuo Spirito,
glorifichino in parole e opere il tuo santo nome.

Per Cristo nostro Signore.

R.
 Amen.
Quindi prosegue dicendo:

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio 
X e
 Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.


1944. I fedeli poi si possono portare vicino all'altare; il ministro si avvicina a ciascuno con la reliquia (cfr n. 1592) o un altro segno di benedizione (cfr n. 1939) secondo le consuetudini locali, pronunciando, se del caso, queste parole o altre simili: 

Il Signore misericordioso,
per intercessione di San Biagio,

nostro patrono],
ti conceda la salute del corpo e la consolazione dello spirito.

R. Amen.

1945. 
Nel frattempo si può eseguire un canto corale adatto.