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martedì 14 febbraio 2012

Una proposta liturgica nel giorno di San Valentino

Fra le varie benedizioni del Benedizionale, una è particolarmente adatta alla festa di San Valentino, il patrono degli innamorati. Sarebbe buona cosa riunire le coppie di fidanzati per celebrare questa benedizione.



17 - BENEDIZIONE DEI FIDANZATI
 
Premesse

606.
 Fra i doveri dei coniugi cristiani e le forme del loro apostolato, oltre all'educazione dei figli, non è di poca importanza l'aiuto che si deve offrire ai fidanzati, perché possano meglio prepararsi al Matrimonio.
Il fidanzamento di fedeli cristiani rappresenta un avvenimento importante per due famiglie, ed è opportuno celebrarlo con un rito particolare e con una preghiera comune perché, ottenuta la benedizione di Dio, ciò che viene ben cominciato abbia a suo tempo felicemente il suo compimento.
Perché tutto questo si possa meglio ottenere, la celebrazione dovrà essere adattata alle particolari situazioni del momento.
607. Quando il fidanzamento si celebra nell'intimità delle due famiglie, può opportunamente presiedere la celebrazione uno dei genitori. Se invece è presente un sacerdote o un diacono, allora più opportunamente spetta a lui l'ufficio di presiedere la celebrazione purché sia chiaro ai presenti che non si tratta della celebrazione del Matrimonio.
608. Il rito qui proposto può essere usato dai genitori, dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
609. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
610. Questo rito può essere usato anche quando, dopo l'inizio del fidanzamento ufficiale, i fidanzati si riuniscono per la necessaria preparazione catechistica da farsi prima della celebrazione del Matrimonio. In nessun caso tuttavia il fidanzamento e la particolare benedizione dei fidanzati possono essere accompagnati dalla celebrazione della Messa.

 
Rito della benedizione


INIZIO 

611. 
Quando la famiglia è riunita, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno di croce, mentre chi presiede dice: 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 
R. Amen.

SALUTO 

612. 
Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Scrittura: 
La grazia e la pace
del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha amato fino a dare la sua vita,
sia con tutti voi. 

R. E con il tuo spirito. 
_____________________________________________________
613. 
Se chi presiede è un laico, saluta i presenti dicendo: 
Fratelli e sorelle, lodiamo il Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha amato e ha dato la sua vita per noi. 

R. Amen.
Oppure: 
R. Benedetto nei secoli il Signore. _____________________________________________________
MONIZIONE INTRODUTTIVA 

614. 
Chi presiede introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili: 
In ogni tempo e condizione di vita è indispensabile la grazia di Dio; ne avvertono più che mai il bisogno i fedeli che si preparano a formare una nuova famiglia.
Imploriamo la benedizione del Signore per 
N. N., perché facciano del loro fidanzamento un tempo privilegiato per crescere nella reciproca conoscenza, nella stima profonda, nell'amore casto e sincero. Così, alimentando il loro affetto con l'ascolto della parola di Dio e con la preghiera comune, si prepareranno alla celebrazione del sacramento nuziale. 


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
615. 
Quindi uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura: 
1 Cor 13, 4-13La carità tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 

Ascoltate la parola di Dio
dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità! 


616. 
Oppure: 
Gv 15,9-12 Amatevi come io vi ho amato. 

Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati».


617. 
Oppure (per esteso vedi a p. 928 ss.): 
Os 2,21-25 Ti fidanzerò con me nella fedeltà.
Fil 2, 1-5 Gli stessi sentimenti.

RESPONSORIO
618. 
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 1031) o eseguire un altro canto adatto. 
Salmo 144 (145) 8-9 10.15 17-18R. Canterò senza fine la bontà del Signore. 

BREVE ESORTAZIONE
619. 
Secondo l'opportunità, chi presiede rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione e la sappiano distinguere dal rito del matrimonio.

Breve silenzio.
 


PREGHIERA DEI FEDELI
620. 
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento. 
Preghiamo con fiducia Dio Padre, che ci ha tanto amati da renderci suoi figli nel Figlio unigenito e testimoni del suo amore nel mondo.
R. Fa' che partecipiamo, o Dio, al tuo eterno amore.

Tu che nell'amore ricambiato e condiviso
riveli il vero volto dei tuoi figli e fratelli in Cristo: 
R.

Tu che imponi agli uomini il giogo soave del tuo amore,
perché siamo veramente felici: 
R.

Tu che nel vincolo santo fra l'uomo e la donna
hai fondato la comunità domestica,
fedele, indissolubile e feconda: 
R.

Tu che nella Pasqua del tuo Figlio,
che ha amato la sua Chiesa
e l'ha resa santa e immacolata nel suo sangue,
prefigurato il grande mistero dell'amore nuziale: 
R.

Tu che chiami a una piena comunione di vita 
N. e N.,
perché tutti i membri della loro futura famiglia
formino un cuore solo e un'anima sola: 
R. 
_____________________________________________________
621. 
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, chi presiede dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio. 
_____________________________________________________
Segue la preghiera del Signore.Padre nostro.

SEGNO DI IMPEGNO
622. 
Prima della preghiera di benedizione i fidanzati, secondo la consuetudine del luogo, possono esprimere la loro promessa con un segno particolare, ad esempio sottoscrivendo un impegno o con lo scambio degli anelli o di qualche altro dono. 

623. 
Gli anelli o gli altri doni di promessa possono essere benedetti con la formula seguente: 
Custodite il dono che vi scambiate
in segno di reciproco amore,
e la vostra promessa
giunga a compimento con la benedizione nuziale.

R. Amen.

PREGHIERA DI BENEDIZIONE
624. 
Poi chi presiede, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:
A te innalziamo la nostra lode, o Signore,
nel tuo provvidenziale disegno
chimi ed ispiri questi tuoi figli 
N. N.,
a divenire l'uno per l'altro segno del tuo amore.

Conferma il proposito del loro cuore,
perché nella reciproca fedeltà
e nella piena adesione al tuo volere
giungano felicemente al sacramento nuziale.

Per Cristo nostro Signore.
 
R. Amen.

625. 
Oppure quando presiede un sacerdote o un diacono:
Signore Dio, sorgente di carità,
che nella tua provvidenza
hai fatto incontrare questi giovani 
N. e N.,
concedi loro le grazie che ti chiedono
in preparazione al sacramento del matrimonio:
fa' che sorretti dalla tua benedizione,
progrediscano nella stima e nell'amore.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

CONCLUSIONE
626. 
Quindi chi presiede conclude il rito dicendo:
Dio, carità e pace, dimori in voi,
guidi i vostri passi
e vi confermi nel suo amore.

R. Amen.
627. Un canto corale può chiudere la celebrazione. 

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