Il colore viola è uno dei colori dello spettro che l'uomo riesce a vedere.
È quello associato alla frequenza più alta ed alla lunghezza
d'onda più corta compresa nell'intervallo tra i 420 e i 380 nanometri.
Prende il nome dal fiore omonimo di cui descrive il colore.
La Chiesa Cattolica usa paramenti liturgici di colore viola nei
periodi di purificazione penitenza (Avvento e Quaresima),solitamente
si è soliti usare un viola più chiaro, tendente al fucsia, per l’Avvento e un
viola più scura, vinaccia, per la Quaresima, per distinguere la diversa indole
dei due tempi liturgici, l’uno una gioiosa attesa del Signore che nasce a Betlemme
e che verrà nella parusìa, alla fine dei tempi; l’altro un tempo di penitenza e
purificazione interiore per prepararsi alla Pasqua del Signore.
Il viola si ottiene dall’unione dei colori rosso e blu; il rosso
rappresenta, come si può vedere in molte icone e quadri, (vedi immagine sotto) la divinità; il blu l’umanità,
l’unione fra il cielo e la terra.
Ben si comprende, allora, il significato del colore quaresimale che
vuole significare l’unione della natura umana e divina in Gesù Cristo che ha
assunto la natura umana per redimerla. Dio si è umanizzato per divinizzare l’uomo,
e per far ciò ha mandato il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,
quando venne la pienezza dei tempi, per riscattare coloro che erano sotto la
legge, perché ricevessimo l’adozione a figli (Gal, 4, 4-5).
Una umanizzazione estrema che ha il suo culmine sulla croce, punto
focale della Quaresima e della vita del cristiano, segno glorioso e trono
regale del Salvatore.
È il colore della della metamorfosi,
della conversione che il cristiano deve attuare per la
sua santificazione interiore.
Altro colore utilizzato nella Quaresima è il rosa, un viola che viene mitigato dall'aggiunta del bianco della Luce Pasquale, utilizzato nella IV Domenica (Laetare) per sottolineare la vicinanza dell'ormai prossima Pasqua. La liturgia di questa Domenica, infatti, presenta altri segni di gioia: ricompaiono i fiori sull'altare e il suono dell'organo si fa più sostenuto.
Il rito ambrosiano presenta alcune particolarità, il colore liturgico è
infatti il morello e, nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, il morello può
essere sostituito dal nero, non come colore luttuoso, ma per rimarcare, in modo
più evidente, anche sul piano visivo e attraverso i segni sensibili, un accento
preciso del cammino quaresimale. Nel Rito ambrosiano, infatti, l’itinerario
delle ferie dal lunedì al venerdì sottolinea maggiormente l’aspetto
penitenziale, mentre assegna la memoria battesimale soprattutto ai sabati e
alle domeniche. L’uso del colore liturgico nero – alternato al morello festivo
(sabato e domenica) – si carica quindi di un profondo simbolismo, capace di
esprimere il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno
liturgico, ispirando il pentimento e connotando fortemente i giorni austeri
della Quaresima.
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