Da qualche anno è uso accompagnare lo spegnimento del Cero Pasquale, nel giorno di Pentecoste, all'ultima Messa o durante la celebrazione dei II Vespri, con un particolare rito.
Il rito che vi propongo è una rielaborazione che ho operato da un rito preesistente, ho aggiunto la processione al battistero o al fonte battesimale che lega, visivamente, il mistero pasquale al battesimo.
Molto bella la monizione introduttiva che ricorda i momenti in della vita del cristiano in cui risplende il Cero: il battesimo, prima Pasqua dei credenti e le esequie, ultima Pasqua verso il regno dei cieli.Il rito che vi propongo è una rielaborazione che ho operato da un rito preesistente, ho aggiunto la processione al battistero o al fonte battesimale che lega, visivamente, il mistero pasquale al battesimo.
SPEGNIMENTO
DEL CERO PASQUALE
Il cero
pasquale, da collocare presso l’ambone o vicino all’altare, rimanga acceso
almeno in tutte le celebrazioni liturgiche più solenni di questo tempo, sia
nella messa, sia a lodi e vespri, fino alla domenica di pentecoste. Dopo di
questa il cero viene conservato con il dovuto onore nel battistero, per
accendere alla sua fiamma le candele dei neo-battezzati nella celebrazione del
battesimo. Nella celebrazione delle esequie il cero pasquale sia collocato
accanto al feretro, ad indicare che la morte è per il cristiano la sua vera
pasqua.
Non si accenda il cero pasquale fuori del tempo di pasqua né venga conservato
nel presbiterio. (Paschalis Sollemitatis, 99)
Dopo l’orazione dopo la comunione (o l'orazione conclusiva dei Vespri), il
Celebrante si reca accanto al Cero Pasquale e fa una breve introduzione.
Fratelli e sorelle,
nella notte che ha dato vita al
“lietissimo spazio” del tempo Pasquale,
all’accensione del Cero, abbiamo acclamato
a Cristo nostra Luce che scaccia le tenebre del peccato e della morte.
La luce del Cero Pasquale
ci ha accompagnati in questi cinquanta
giorni
la grande realtà del Mistero pasquale.
Oggi, nel giorno di Pentecoste,
al chiudersi del Tempo di Pasqua,
il Cero viene spento e riposto al fonte
battesimale,
luogo della nostra rinascita in Cristo per mezzo delle acque del
Battesimo.
Formati alla scuola pasquale del maestro
Risorto
e infuocati dal dono dello Spirito Santo,
ormai dobbiamo essere noi
“Luce di Cristo” che si irradia come
colonna luminosa che passa nel mondo,
in mezzo ai fratelli,
per guidarli, nell’esodo verso la “terra
promessa”.
Vedremo ancora, nel corso dell’anno
liturgico,
risplendere la luce del Cero Pasquale,
soprattutto in due importanti momenti del
cammino della Chiesa:
per la prima Pasqua che vivranno i suoi
figli col Battesimo,
e per l’ultima Pasqua, quando, con la morte,
faranno ingresso nella vita senza fine.
Il celebrante impone l’incenso nel turibolo
e lo benedice.
Il
diacono apre la processione verso il fonte, portando il Cero Pasquale,
preceduto dal turibolo fumigante, seguito dal celebrante e dai ministri.
LITANIE
DEI SANTI
Si
cantano quindi le litanie (cfr Appendice, pag. 1098 o pag. 1132) nelle quali si
possono aggiungere nomi di alcuni santi come ad es. quelli della Chiesa
particolare, del titolare della chiesa, dei patroni del luogo.
Signore, pietà Signore,
pietà
Oppure: Oppure:
Kýrie, eléison Kýrie,
eléison
Cristo, pietà Cristo,
pietà
Oppure: Oppure:
Christe, eléison Christe,
eléison
Signore, pietà Signore,
pietà
Oppure: Oppure:
Kýrie, eléison Kýrie,
eléison
Santa Maria,
Madre di Dio prega
per noi
San Michele prega
per noi
Santi angeli di
Dio pregate
per noi
San Giovanni
Battista prega
per noi
San Giuseppe prega
per noi
Santi Pietro e
Paolo pregate
per noi
Sant’Andrea prega
per noi
San Giovanni prega
per noi
Santi Apostoli
ed evangelisti pregate
per noi
Santa Maria
Maddalena prega
per noi
Santi discepoli
del Signore pregate
per noi
Santo Stefano prega
per noi
Sant’Ignazio
d’Antiòchia prega
per noi
San Lorenzo prega
per noi
Sante Perpétua e
Felìcìta pregate
per noi
Sant’Agnese prega
per noi
Santi martiri di
Cristo pregate
per noi
San Gregorio prega
per noi
Sant’Agostino prega per noi
Sant’Atanasio prega
per noi
San Basilio prega
per noi
San Martino prega
per noi
Santi Cirillo e
Metodio pregate
per noi
San Benedetto prega
per noi
San Francesco prega
per noi
San Domenico prega
per noi
San Francesco
Saverio prega
per noi
San Giovanni
Maria [Vianney] prega
per noi
Santa Caterina
da Siena prega
per noi
Santa Teresa di
Gesù prega
per noi
Santi e sante di
Dio pregate
per noi
Nella tua
misericordia salvaci,
Signore
Da ogni male salvaci,
Signore
Da ogni peccato salvaci,
Signore
Dalla morte
eterna salvaci,
Signore
Per la tua
incarnazione salvaci,
Signore
Per la tua morte
e risurrezione salvaci,
Signore
Per il dono
dello Spirito Santo salvaci,
Signore
Noi peccatori,
ti preghiamo ascoltaci,
Signore
Gesù, Figlio del
Dio vivente, Gesù,
Figlio del Dio vivente,
ascolta la
nostra supplica ascolta
la nostra supplica.
Giunti al fonte battesimale, il diacono colloca
il Cero Pasquale nel suo basamento.
Il celebrante impone l’incenso nel turibolo,
lo benedice e incensa il Cero Pasquale.
Il diacono dice:
Cristo luce del mondo!
L’assemblea
risponde:
Tu sei
la luce, tu sei la vita, gloria a te Signore.
Il
Celebrante presenta alcune invocazioni alle quali l’assemblea risponde con
l’acclamazione a Cristo luce del mondo.
O
Sole di giustizia, raggio benedetto, prima fonte di luce, o ardentemente
desiderato, al di sopra di tutto; potente, inscrutabile e ineffabile; gioia del
bene, visione di speranza soddisfatta, lodato e celeste, Cristo creatore. Re
della gloria, certezza di vita, colma i vuoti della nostra voce con la tua
Parola onnipotente e offrila come “supplica gradita” al Padre tuo
altissimo.
Il diacono dice:
Cristo luce del mondo!
L’assemblea risponde:
Tu sei la luce, tu sei la vita, gloria a te Signore.
Splendore della gloria del Padre, che diffondi il chiarore della vera
luce, raggio della luce, fonte di ogni splendore. Tu, giorno che illumini il
giorno, Tu vero sole, penetri dardeggiando con bagliore costante e infondi nei
nostri sensi la fiamma del tuo Spirito.
Il diacono dice:
Cristo luce del mondo!
L’assemblea risponde:
Tu sei la luce, tu sei la vita, gloria a te Signore.
Sei la lampada della casa paterna che illumina di luce
soffusa. Tu sei il sole di giustizia, il giorno che mai volge al tramonto, la
luminosa stella del mattino.
Il diacono dice:
Cristo luce del mondo!
L’assemblea risponde:
Tu sei la luce, tu sei la vita, gloria a te Signore.
Tu del mondo sei il vero datore di luce, più luminoso
del pieno sole, tutto luce e giorno, illumini i profondi sentimenti del nostro
cuore.
Il diacono dice:
Cristo luce del mondo!
L’assemblea risponde:
Tu sei la luce, tu sei la vita, gloria a te Signore.
O Luce dei miei occhi, dolce Signore, difesa dei miei
giorni, illumina Signore, il mio cammino, Tu sola speranza nella lunga notte. O
viva fiamma della mia lucerna, o Dio, mia luce.
Il diacono dice:
Cristo luce del mondo!
L’assemblea risponde:
Tu sei la luce, tu sei la vita, gloria a te Signore.
Durante
l’ultima acclamazione il Celebrante spegne il Cero Pasquale e subito dopo
proclama l’orazione
Degnati, o Cristo,
dolcissimo nostro Salvatore,
di accendere le nostre lampade; e fa che
costantemente nel tuo tempio rifulgano,
alimentate da Te, che sei la luce eterna;
siano rischiarati gli angoli oscuri del nostro spirito
e siano fugate lontano da noi le tenebre del mondo.
Fa che vediamo, contempliamo, desideriamo, Te solo,
Te solo amiamo, sempre in attesa fervente di Te,
che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Terminata l’orazione, il celebrante impartisce
la benedizione e il diacono congeda il popolo.
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