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giovedì 31 maggio 2012

L'orologio meccanico di Messina in lode di Maria


Un altro mezzo mediante il quale S. E. Mons. Angelo Paino volle celebrare la Madonna della Lettera fu il grande orologio meccanico.


L’orologio astronomico di Messina, parte della cattedrale della città, fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. Considerato il più grande orologio astronomico del mondo, è integrato nel campanile della chiesa (ricostruito all’inizio del secolo dopo il terremoto), di cui costituisce l’elemento più caratteristico.
La parte tecnica è stata concepita da Frédéric Klinghammer, mentre dal punto di vista artistico si basa su piani di Théodore Ungerer. I meccanismi riprendono in parte quelli dell’orologio astronomico di Strasburgo. Fu commissionato dall'arcivescovo della città (Angelo Paino) in occasione del rifacimento del campanile di Messina.
È articolato in parecchie parti distribuite ai diversi livelli della torre campanaria. Alcune sono costruite sul lato del campanile che dà sulla piazza, altre si trovano sul lato rivolto verso la facciata della chiesa.



La scena centrale dell'orologio, che si attiva a mezzogiorno,è quella della consegna della sacra Lettera ai Messinesi. La Madonna, ritta al centro della scena, viene salutata da un angelo che gli porge la Sacra Lettera e dagli ambasciatori che le si inchinano dinanzi al suono dell'Ave Maria di Schubert.


Oltre questa scena vi sono altre statue bronzee che si muovono: il leone, simbolo di Messina che muove la coda, sventola il vessillo della città, gira la testa e ruggisce; il gallo che sbatte le ali, alza il collo e canta; a turno, una di queste tre scene sacre che si alternano in base all'anno liturgico: Epifania, Risurrezione, Pentecoste; le eroine della guerra del Vespro Dina e Clarenza che scandiscono il tempo suonando le campane dell'orologio; il santuario della Madonne di Montalto che sorge dalla terra, sopra una colomba; le varie età dell'uomo: bambino, giovane, adulto, vecchio, con in fondo la morte con la sua falce; figure allegoriche degli dei che danno nome ai giorni della settimana. 



Sul lato destro si trova un globo metà oro e metà nero che segna le fasi lunari; un astrolabio che segna le posizioni dei pianeti e le costellazioni; un calendario perpetuo che segna l'anno in corso, il mese, il giorno, e le principali festività cattoliche.








Questo è forse uno dei modi più vistosi, belli, suggestivi e geniali che la città ha trovato per celebrare il grande evento della Lettera scritta da Maria, ma ve n'era uno più intimo: il Sacro Capitolo della Basilica Cattedrale, infatti, ogni giorno, dopo la recita del Divino Ufficio, aggiungeva la lettura della Sacra Lettera, con alcune preci e responsori.











Ancor oggi le verba dulciora super mel et favum della Sacra Lettera risuonano fra le mura della nostra Cattedrale, durante la solenne novena pubblicata nel volume Celebriamo la Madonna della Lettera (vedi foto ).




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